mercoledì 16 gennaio 2013

Cosa serve alla Valle d’Aosta


Inizia un anno molto importante per la nostra Regione. Tra poco più di un mese e mezzo si terranno le elezioni politiche e, entro la fine del prossimo mese di maggio,verrà rinnovato il Consiglio regionale.
Il risultato (anche inatteso) del recente referendum contro la costruzione del Pirogassificatore ha "rotto gli argini" e, il fermento che covava probabilmente da tempo sotto l'apparente immobilità della scena politica (complice anche una maggioranza che sembrava monolitica, sotto la guida di Augusto Rollandin), si stanno verificando degli spostamenti di equilibri che sembravano immutabili.
Le scosse di assestamento non si notano solo all'interno del partito di maggioranza relativa (con la nascitadi una nuova formazione), ma sembrano udirsi anche all'interno di ALPE e, ora della Fédération Autonomiste.

In questo scenario il PD della Valle d’Aosta sta portando avanti una linea politica molto chiara: partendo dalla storica vittoria di quel referendum e passando per lo straordinario successo delle primarie“Italia bene comune” sta cercando di costruire una solida alleanza di centrosinistra e autonomista da contrapporre all'attuale maggioranza regionale,non solo per le prossime scadenze elettorali (politiche e regionali) ma per dare una prospettiva di governo alla Valle d’Aosta.
Questa scelta, secondo me condivisibile, ha comportato la necessità di rinunciare (in questa fase) alle primarie per la scelta dei candidati alla carica di Senatore e Deputato perché più che una mera competizione sui nomi,oggi è importante costruire un progetto condiviso per il futuro. Un progetto chiaramente alternativo e di lungo respiro che non si limiti a “rattoppare un pantalone ormai consumato, ma che abbia il coraggio di cambiare vestito”.

Ecco perché la costruzione di una coalizione di centrosinistra autonomista è oggi uno degli obiettivi prioritari visto lo smottamento in atto nell'area autonomista e la necessità di dare una prospettiva diversa ai cittadini valdostani. L’obiettivo non è dunque solamente mandare due parlamentari a Roma, ma giocare una partita a tutto campo per governare la nostra regione nel prossimo decennio.

Se questo è l’obiettivo condiviso, il voto del 24 febbraio diventa determinante. La sottoscrizione di un accordo con la coalizione guidata da Pier Luigi Bersani, il recupero di una dignità istituzionale tra Regione e Stato con accordi chiari nel rispetto reciproco, la necessità di orientare la politica economica sia nazionale, sia regionale su scelte compatibili con la tutela ambientale e lo sviluppo di una economia sostenibile, la difesa del Welfare state e delle politiche sociali che la nostra società ha saputo costruire (soprattutto nella nostra regione) pur consapevoli che una riorganizzazione è necessaria, l’attenzione particolare verso un nuovo sistema di istruzione universitario che abbandoni il gigantismo e l'autarchia di questi anni e diventi invece un ponte verso il mondo del lavoro e, infine, l’abbandono di un sistema regione-centrico per abbracciare una sana economia di mercato con la creazione di un distretto insieme al canavese.

Questi i punti che, a mio modesto parere, dovrebbero costituire il cardine di un’Agenda per la Valle d’Aosta.

Ma questa prospettiva non potrà che attuarsi avendo ben presente due linee di indirizzo.
La crescita di una forza di centrosinistra laica, liberale, plurale, inclusiva, federalista, europeista che, perseguendo l'obiettivo dell'unità e della sintesi si ponga come interlocutore credibile (e non subalterno) con le forze autonomiste per lavorare ad una prospettiva di governo nei prossimi anni. In secondo luogo, questa rinascita valdostana non potrà che avvenire con un forte ricambio dell'attuale classe dirigente. Il tema della "rottamazione" è forse entrato definitivamente nell'attualità politica ed è questa una delle vittorie più significative di Matteo Renzi. Il PD, sia a livello locale sia a livello nazionale, sta perseguendo questa strada (anche se, talvolta, a fatica); ora tocca anche alle altre forze politiche fare un passo avanti in questa direzione e è bene non lascersi ingannare dai facili cambi di casacca o dai posizionamenti dell'ultimo minuto.